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OLTRE IL VALICO

ABBAGLIA E DISORIENTA: LA BELLEZZA IN VAL DI ROSE, ABRUZZO

Un paesino, un borgo medioevale immerso nel cuore del Parco d'Abruzzo, Lazio e Molise.

Civitella Alfedena, a 2 km dal lago di Barrea su cui si affaccia, luogo prediletto persino dall'orso marsicano, ospita il museo del lupo appenninico e un’area faunistica dedicata alla lince. Un piccolo borgo in cui passato, testimonianze artistiche e natura si fondono assieme al viaggiatore e svelano una storia ricca di fascino e suggestioni. Forme graziose ed armoniose dell'architettura, case in pietra e vicoli strettissimi in cui "perdersi" nel cuore della regione Abruzzo.

Inverno, cosa accade tra le montagne d'Abruzzo?

Elaborarne i cambiamenti non è immediato. E neppure prevedibile. Cambia la prospettiva e lo sguardo si fissa altrove, persino le suggestioni sono diverse e di suggestioni in fondo proviamo ad ubriacarci tutte le volte. Siamo di nuovo nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise con la Val di Rose che promette la visione del camoscio più bello.

La faggeta bicolore

La corteccia del faggio è liscia e grigia, e in inverno il faggio veste anche di bianco. La splendida faggeta ci accompagna per circa un'ora. Disordinata e caotica. E il faggio si fa carico di neve che non vuole saperne di stramazzare a terra, ne sopporta il peso sui rami fino quasi a piegarsi, talvolta cede.

La tracciabilità dell'essere su un fondo di neve

La neve pareggia i conti se ne frega di quote, colori e sentieri; e così andare dritto, rallentare di passo, fermarsi per un pretesto o cambiare direzione per non restare soli legandosi a altri piani è assai comodo. Il segreto sta nel riconoscere le impronte per non smarrire la strada, nel non legarsi a una solo ritmo di andata, nel costruirsi comunque una via anche tra fenditure di neve. Su un letto fatto di neve o su umido terriccio autunnale importa poco. L'importante è non perdere voglia. Lo sa chi mi ha preceduto.

Ma come riconoscere le orme in Val di Rose?

Su un letto di neve deve essere più semplice. Quelle di un lupo sono simili alle traccie lasciate da un cane mentre il cervo quadrupede ha l'unghia bipartita con fessura nel mezzo. Poi ci sono cinghiali, lepri, tassi... mentre avanziamo continuo a pensarci. E ci rifletto ancora. Seguirne la strada nel bosco, scoprire le pause, il giaciglio e forse i cuccioli.

In Abruzzo sfavilla la bellezza tra coriandoli di neve

Si esce dal bosco e ci si trova al cospetto delle pareti rocciose: Monte Boccanera e Monte Sterpidalto. Attraverso un canalone che raggiunge Passo Cavuto (1.980 metri) il panorama si apre sul monte Petroso, la valle Iannanghera, la Camosciara e il mugheto nei pressi del rifugio di Forca Resuni (1.952 metri).

Ci sono orizzonti dove stiamo andando in cui brucia il nostro desiderio di osservare

Sono altezze sopra profondità nascoste. Qui sul bordo di quello che osserviamo la bellezza è folgorante e lascia senza fiato. Uno strato di neve, coriandolo di cristallo, riflette la luce così intensamente da lasciare senza vista. Una distesa bianca scandita da orme, dune e scie, e poi cumuli che si gonfiano, si allungano, svaniscono e giocano a confondere la vista. E' in un bianco così che comprendo che non è solo il sole ad accecare.
Un paradiso di breve durata svanito all'imbrunire. Una bellezza effimera svelatasi a metà giorno di un sabato mattina. Irripetibile e inenarrabile agli escursionisti giunti solo un'ora dopo. E sono sicura che nessuno arriverebbero a immaginare lo spettacolo che si è appena dissolto. Alla Val di Rose ho promesso di tornare in primavera. Del resto lo sappiamo, la bellezza è avida e si concede a piccole dosi.